Nell’aviazione generale, la maggior parte dei voli viene effettuata secondo le regole del volo a vista (VFR), con il principio “vedi e sei visto” o “vedi ed evita”. Questo porta ancora a situazioni rischiose e in alcuni casi anche a collisioni in volo.

Per l’aviazione generale esistono già diversi sistemi elettronici di avviso di collisione e applicazioni. Il problema è che non offrono una protezione al cento per cento contro le collisioni e solo una piccola parte degli aeromobili ne è dotata.

Attualmente si sta lavorando per sviluppare un sistema di avviso di collisione elettronico unificato che possa essere utilizzato da tutti gli utenti dello spazio aereo dell’aviazione generale. Nell’ambito del progetto di interoperabilità dei sistemi di segnalazione elettronica dell’EASA, Droniq ha condotto un’indagine per raccogliere informazioni su come i piloti dell’aviazione generale utilizzano oggi i sistemi di segnalazione di collisione. Ci aiuterà anche a capire meglio cosa i piloti si aspettano (richiedono) da un sistema di questo tipo in futuro.

Vi invitiamo a partecipare a questa indagine dell’EASA. L’obiettivo è trovare soluzioni praticabili per tutti gli utenti dello spazio aereo. Vi informeremo a tempo debito sui risultati dell’indagine.

Indagine dell’EASA sull’uso dei sistemi elettronici di avviso di collisione e concomitanza (in tedesco o inglese)

Durante i preparativi per l’addestramento a Mollis, la Patrouille Suisse ha volato, all’altezza del Fronalpstock, al di sotto di un drone (tipo: quadricottero) a circa 9000 ft da nord verso sud. L’avvistamento è stato segnalato dal pilota del velivolo 6 e confermato dal pilota del velivolo 4. Il leader, invece, concentrato sulla traiettoria di volo rispetto all’asse, non l’ha visto. Secondo le dichiarazioni dei due piloti della Patrouille Suisse, la formazione ha volato sotto il drone a una distanza di circa 10 m. Al momento del debriefing, la visione delle immagini registrate dalla telecamera a bordo del velivolo 5 ha confermato l’avvicinamento critico (cfr. foto). L’addestramento si è in seguito svolto normalmente, dato che i velivoli non dovevano più volare in quell’area.

Le possibili cause di queste Airprox e le raccomandazioni per l’azione possono essere trovate sotto il seguente SAND (Safety Awareness Notification).

 

 

Attenzione ai piloti di droni: Non sottovalutate l’impatto di droni anche di piccole dimensioni quando entrano in collisione con un aereo con equipaggio in volo. L’University of Dayton Research Institute (UDRI) ha dimostrato l’impatto di un quadricottero Phantom 2 del peso di circa un chilo (a seconda dell’equipaggiamento) che si scontra frontalmente con il bordo d’attacco dell’ala di un Mooney M20. Nel video si può vedere come il drone fora l’ala. Il longherone principale dell’ala del Mooney è stato danneggiato.

Cosa fare in caso di incidenti con altri aeromobili (Airprox) o addirittura di incidenti?

Gli operatori/piloti di droni hanno l’obbligo di segnalare immediatamente gli incidenti e gli inconvenienti gravi alla Divisione Aviazione dell’Autorità investigativa svizzera sulla sicurezza (SUST) tramite la Centrale d’allarme REGA (tel. 1414, dall’estero +41 333 333). Inoltre, tutti gli inconvenienti rilevanti per la sicurezza, cioè anche gli incidenti, devono essere segnalati entro 72 ore all’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) tramite il portale di segnalazione aeronautica dell’EASA.

In vista dell’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sui droni, questi regolamenti sono ancora in fase di definizione.

Documenti tecnici:

Impact tests prove large aircraft won’t always win in collision with small drones

UDRI tests impact of drone on aircraft at high speed

Statisticamente, gli airprox e le collisioni a mezz’aria sono rari. Tuttavia, molti hanno una cosa in comune. Si verificano principalmente durante il giorno, a bassa quota, di solito vicino a campi di volo, VOR o aree di alta attività di volo a vela e parapendio e punti di riferimento.

Quali sono le tre misure relative al “see and avoid” che ritiene più importanti? Prenditi un minuto per partecipare al nostro sondaggio.

Vi capita di pianificare le vostre rotte di volo utilizzando i radiofari o li utilizzate nella radionavigazione? Un rapporto appena pubblicato dal Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (SISI) spiega perché i radiofari nei pressi di Willisau (WIL) e di Friborgo (FRI) sono delle zone sensibili in cui il rischio di collisione è maggiore.

Così circa un anno fa, il 27 febbraio 2019, quando un Pitts e un C182 si sono pericolosamente avvicinati al VOR WIL. Sebbene entrambi gli aerei avessero un segnalatore di collisione Powerflarm, nessuno dei due emetteva un segnale di avvertimento. Il presente caso ci dimostra quindi ancora una volta che “Vedere ed evitare” fa parte di una buona sorveglianza permanente dello spazio aereo, soprattutto con i radiofaro.

Su questo tema rinviamo anche ad un precedente articolo di Stay Safe sull’hotspot VOR WIL (in francese).

Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in Tedesco e Francese.

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