Una frana minaccia il villaggio di Brienz, a Bünde, che è stato recentemente evacuato. Di conseguenza, l’interesse dei media e del pubblico è grande. Per proteggere le attività in corso delle forze di emergenza a terra e in aria, lo spazio aereo intorno a Brienz/Tiefencastel è stato chiuso a tutti gli aeromobili civile (compresi i droni) come misura preventiva. La chiusura dello spazio aereo è temporanea e durerà fino alle 23:00 del 7 giugno. (GND fino a 10.000 piedi). Sono ancora consentite le attività di soccorso e le luci blu.

L’estensione laterale della chiusura dello spazio aereo non è paragonabile a quella del WEF. Tuttavia, questa importante informazione dovrebbe essere utile per i piloti che stanno pianificando un volo attraverso il Passo dello Julier da o verso l’Alta Engadina / Samedan nei prossimi giorni.

Come sempre, si consiglia di consultare le NOTAM pertinenti e il DABS quando si pianifica il volo.

Durante il WEF si applicano restrizioni temporanee allo spazio aereo dell’Engadina. Non si tratta tuttavia di una vera e propria zona vietata, come viene spesso definita dai media. Adottando alcuni accorgimenti supplementari, i piloti possono infatti effettuare molte operazioni, spiega su richiesta l’autorità per l’aviazione militare (MAA).

In vista del Forum economico mondiale (World Economic Forum; WEF) a Davos, il Consiglio federale ha deciso di limitare l’utilizzo dello spazio aereo nella regione interessata. Ciò significa concretamente che per una settimana circa, in una zona avente un raggio di 25 miglia nautiche (ca. 46 km) intorno a Davos, saranno possibili solo voli previamente autorizzati con una rotta prestabilita. È opportuno quindi che i piloti preparino accuratamente il volo.

«Chi attraversa la zona interessata è sotto osservazione permanente.»
Colonnello di stato maggiore generale Martin Hess

Con il Cessna fino a Samedan
A titolo di esempio seguiamo Anna, una finta pilota, nell’organizzazione di un volo con il suo Cessna attraverso le Alpi fino a Samedan. Innazitutto Anna deve presentare una domanda di autorizzazione. La domanda non deve essere motivata, ma corredata da una copia della carta di identità o del passaporto. Inoltre, a differenza dei voli VFR nazionali effettuati in altri periodi, è obbligatorio presentare un piano di volo. Anna riceve brevi manu dalle Forze aeree l’autorizzazione e un codice transponder personale generato automaticamente.

Il giorno dopo vola già sopra il San Gottardo. Mentre si avvicina al Passo dello Spluga, Anna sostituisce il codice del transponder 7000 con il codice personale e contatta la centrale d’impiego delle Forze aeree sulla frequenza indicata per annunciarsi e comunicare il suo piano: effettuare un atterraggio a Samedan con rotta Delta, ossia passando per il Passo dello Spluga, Thusis, Tiefencastel e Julier.

La centrale d’impiego verifica se il codice transponder coincide con quello di immatricolazione dell’aereo e se la rotta corrisponde al piano di volo. Se non ci sono discrepanze, Anna ottiene il via libera a due livelli. D’ora in avanti il Cessna viene infatti segnalato come punto verde sia sul radar della centrale d’impiego che su quello dei piloti delle Forze Aeree che controllano lo spazio aereo interessato e ad Anna non resta che seguire sempre la rotta prestabilita. «Gli aerei nello spazio aereo sottoposto a restrizioni vengono monitorati costantemente. Alla minima deviazione dalla rotta prestabilita interveniamo subito», spiega il colonnello di stato maggiore generale Martin Hess, capo dell’autorità del servizio di volo presso la MAA e pilota operativo durante il WEF. Anche comportandosi in maniera irreprensibile, i piloti devono attendersi sempre di essere controllati o sollecitati ad identificarsi da parte dei velivoli militari in volo.

Divieto di voli di piacere al di sopra di Davos
Lo spazio aereo al di sopra di Davos è regolamentato in modo molto più severo. Per tutta la durata del WEF è prevista una zona di controllo (CTR) con un raggio di 2,7 miglia nautiche (5 km). La CTR è accessibile solo per voli molto specifici, come ad esempio i voli in elicottero militari per trasportare a Davos tra l’altro persone sotto la tutela del diritto internazionale, i voli in elitaxi VIP di fornitori privati accreditati o i trasporti medici di emergenza, effettuati ad esempio dalla REGA o dall’Alpine Air Ambulance.

 

La carta aeronautica indica possibili rotte attraverso lo spazio aereo al di sopra di Davos.

 

Autore: Philipp Imhof

#avsafety #airspace #airspaceinfringement #safety #swissairforce #WEF

Attenzione ai piloti di droni: Non sottovalutate l’impatto di droni anche di piccole dimensioni quando entrano in collisione con un aereo con equipaggio in volo. L’University of Dayton Research Institute (UDRI) ha dimostrato l’impatto di un quadricottero Phantom 2 del peso di circa un chilo (a seconda dell’equipaggiamento) che si scontra frontalmente con il bordo d’attacco dell’ala di un Mooney M20. Nel video si può vedere come il drone fora l’ala. Il longherone principale dell’ala del Mooney è stato danneggiato.

Cosa fare in caso di incidenti con altri aeromobili (Airprox) o addirittura di incidenti?

Gli operatori/piloti di droni hanno l’obbligo di segnalare immediatamente gli incidenti e gli inconvenienti gravi alla Divisione Aviazione dell’Autorità investigativa svizzera sulla sicurezza (SUST) tramite la Centrale d’allarme REGA (tel. 1414, dall’estero +41 333 333). Inoltre, tutti gli inconvenienti rilevanti per la sicurezza, cioè anche gli incidenti, devono essere segnalati entro 72 ore all’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) tramite il portale di segnalazione aeronautica dell’EASA.

In vista dell’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo sui droni, questi regolamenti sono ancora in fase di definizione.

Documenti tecnici:

Impact tests prove large aircraft won’t always win in collision with small drones

UDRI tests impact of drone on aircraft at high speed

Ieri abbiamo lanciato un sondaggio sul nostro profilo Instagram sul termine “LFN”. Dopo tutto, circa il 75% dei 191 partecipanti conosceva la sigla. Ecco la risoluzione:

A settembre l’UFAC ha pubblicato un AIC B, che richiama nuovamente l’attenzione sui voli IFR nelle classi di spazio aereo E e G. I voli IFR in questi spazi aerei comprendono la Low Flight Network (LFN) per i voli in elicottero delle Forze aeree svizzere e della Rega. Una mappa di questa LFN si trova nella serie AIC B 005/2020, che può essere letta qui:

 

 

Mostra i percorsi della LFN e serve solo per la consapevolezza e non per la navigazione. In questa occasione vogliamo ricordarvi ancora una volta le regole del volo a vista nelle classi di spazio aereo E e G:

 

– Sorveglianza continua dello spazio aereo, “vedere ed evitare” per tutti
– Conformità con la spaziatura delle nuvole
– Rispetto della regola del semicerchio VFR/IFR
– Accendere il transponder, se presente

 

Se necessario, l’LFN può essere esteso. La mappa LFN nel manuale VFR viene quindi continuamente aggiornata. Maggiori informazioni sulla LFN si possono leggere nell’attuale numero di Aerorevue a pagina 37.

Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in Tedesco e Francese.

Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in Tedesco e Francese.